Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

17 novembre 2011

GIÙ LE MANI
DALLE DONNE
25 NOVEMBRE 2011
GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
“La violenza contro le donne persiste in ogni paese del mondo come pervasiva viola-
zione dei diritti umani e maggior ostacolo alla realizzazione dell’uguaglianza di gene-
re. Perpetuata dallo Stato e dai suoi agenti, dai membri della famiglia o da estranei,
nella sfera pubblica o privata, in tempi di pace e di guerra, tale violenza è inaccettabi-
le. (...) Fino a quando essa perdurerà, noi non potremo pretendere di progredire real-
mente verso l’uguaglianza, lo sviluppo, la pace.”
(da: “Studio approfondito di tutte le forme di violenza contro le donne”,
Una violenza diffusa e intollerabile. In ogni continente, paese e cultura, indipendentemente dal
reddito, dal ceto o dal gruppo etnico, gli uomini uccidono le donne, le stuprano, le feriscono nel corpo
e nell’anima; vittime di tali violenze sono donne giovani e meno giovani, immigrate e non, borghesi e
proletarie, del Nord e del Sud del mondo: sono sempre donne.
In Italia:
nel 2010 115 donne hanno trovato la morte a causa della violenza maschile;
101 nel 2006, 107 nel 2007, 112 nel 2008, 119 nel 2009;
è soprattutto la violenza domestica la principale causa di morte per le vittime di femminicidio: nel
2010 il 37% delle vittime è morta per mano dei mariti, il 18% da un convivente o un fidanzato, il 9% da
un ex compagno, il 13% da parenti. Il 70,8%
delle vittime e il 76% degli assassini sono di nazionalità italiana;
una donna su tre, in Italia, dai 16 ai 70 anni, è stata vittima di qualche tipo di violenza fisica;
8 casi di violenza o molestie su 10 avvengono in casa, ma il 90% delle molestie non viene denunciato.
(Dati Istat 2010)
Le donne del Comitato provinciale di Padova
di SENONORAQUANDO si ritroveranno
venerdì 25 novembre
SULLA SCALINATA DELLA GRAN GUARDIA alle ore 12.00
PER DIRE BASTA
alla violenza maschile sulle donne, al controllo del corpo femminile attuato da società
apertamente o larvatamente patriarcali , alle conseguenze nefaste dei conflitti armati
e degli integralismi religiosi sulla vita delle donne e per riaffermare il diritto di tutte le
donne all’autodeterminazione, a vivere in libertà e senza paura
SIT-IN DALLE ORE 16 IN PIAZZA DEI SIGNORI
SAREMO VICINE ALLE DONNE DI BUENAVENTURA (COLOMBIA)
novembre
SENONORAQUANDO Comitato provinciale di Padova
GIÙ LE MANI
DALLE DONNE
25 NOVEMBRE 2011
GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
VIVERE LIBERE DALLA VIOLENZA, LIBERE DI SCEGLIERE
Quando in tutto il mondo le donne rivendicano la loro libertà di decidere della propria vita, molti,
troppi uomini reagiscono con rabbia infliggendo umiliazioni, esclusioni, percosse e violenze.
È proprio il persistere della disparità di potere tra uomo e donna a causare i conflitti più diversi,
dall’ambito familiare, privato, a quello politico dei rapporti tra le nazioni. Le lotte per rivendicare i
diritti all’istruzione, alle cure sanitarie, al lavoro e alla parità di retribuzione, alla maternità consa-
pevole, alla presenza nelle Istituzioni, in molti casi il diritto stesso alla vita, riguardano, a diversi
livelli, le donne di tutti i paesi.
Là dove imperversano guerre e conflitti armati, la voce delle donne è cancellata dal rumore delle
armi: alle loro richieste di dignità, rispetto e libertà si risponde con violenze, stupri, omicidi. Non
già incidenti di percorso, effetti collaterali, come molti, troppi uomini sostengono, ma strumenti
deliberatamente pianificati.
Questa smisurata violenza si consuma spesso nel silenzio e nella disattenzione più totali. Una gran
parte dell’opinione pubblica e i parlamenti nazionali, anche nelle società occidentali che vantano
istituzioni democratiche, sembrano ignorare il crescendo di violenza che le donne stanno subendo.
Accogliendo l’appello della rete internazionale delle Donne in Nero,
esprimiamo solidarietà e vicinanza alle donne della Colombia
e in particolare della città di Buenaventura
fra le quali sono aumentate le morti violente e gli abusi di ogni tipo, sulle quali il conflitto armato,
la militarizzazione della vita civile, la povertà aggravano il livello di violenza. Tutti gli attori arma-
ti colombiani - guerriglieri, paramilitari, esercito, polizia, narcotrafficanti - utilizzano lo stupro come
strumento di punizione contro comunità ritenute vicine al nemico e considerano il corpo delle
donne come bottino di guerra.
Ma molte donne, in Colombia come in Italia, non accettano più di essere le vittime e prendono
la parola perché non vogliono che scenda il silenzio sulle violenze che subiscono, perché esi-
gono giustizia, perché vogliono affermare la libertà di decidere delle loro vite nel pubblico e nel
privato e desiderano una società dove le relazioni tra uomini e donne si basino sul rispetto e il
riconoscimento reciproco.
ALLE DONNE DI BUENAVENTURA (COLOMBIA) SAREMO VICINE
DURANTE IL SIT-IN DALLE ORE 16 IN PIAZZA DEI SIGNORI.
A noi donne spetta il compito di essere protagoniste della nostra liberazione, rifiutando ogni
espressione patriarcale (gli integralismi religiosi, le guerre, gli scontri di civiltà, le società mili-
tarizzate, le politiche securitarie, la subalternità al mondo maschile e ai suoi valori) e pratican-
do l'etica del rispetto di sé e del rispetto tra diversi.
INSIEME A TUTTE LE DONNE DEL MONDO FACCIAMO SENTIRE
LA NOSTRA VOCE PER DIRE CON FORZA:
NÈ GUERRA CHE CI DISTRUGGA, NÈ PACE CHE CI OPPRIMA!
DONNE IN NERO di Padova

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