Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

20 ottobre 2011

IN SOLIDARIETA’ CON LE DONNE COLMBIANE DI BUENAVENTURA, VI INVITIAMO A SOTTOSCRIVERE QUESTA LETTERA E A INVIARLA ALL’AMBASCIATA COLOMBIANA IN ITALIA

AMBASCIATA DI COLOMBIA IN ITALIA
VIA PISANELLI, 4
00196 ROMA


Egregio Ambasciatore,
con la presente mi rivolgo a Lei per esprimere la mia profonda preoccupazione per la situazione delle donne che vivono a Buenaventura nella regione Valle del Cauca.

La situazione delle donne viene descritta dettagliatamente in un documento che la MESA DE BUEN TRATO Y PREVENCION DE LAS VIOLENCIAS BASADAS EN GENERO DE BUENAVENTURA ha presentato di recente alle autorità, “Mujeres en Buenaventura punto focal de acciones violentas”: nella città tutti gli attori armati sono presenti (paramilitarii guerriglia, narcotrafficanti, esercito e polizia) con effetti pesanti sulla vita della popolazione: il conflitto armato ha provocato 1520 vittime negli ultimi 3 anni, il 95% delle quali sono afrodiscendenti sotto i 28 anni; c’è un numero preoccupante di sparizioni forzate, che non vengono denunciate per paura; donne che vengono uccise in maniera disumana, mutilate, fatte a pezzi, buttate nei campi; maltrattamenti fisici e psicologici, gravidanze forzate di minorenni, prostituzione forzata. Negli ultimi tre anni ci sono state 63 morti violente, già 12 donne assassinate dall’inizio del 2011, 37 casi di violenza sessuale riportati dalla polizia nel 2010.

Di fronte a questa situazione le organizzazioni delle donne di Buenaventura si sono rivolte alle autorità esigendo che sia fatta giustizia, che i delitti contro le donne non restino impuniti, che le donne possano circolare liberamente senza paura e senza essere minacciate.

Considerando tutto questo Le chiedo di far pervenire alle autorità colombiane con urgenza le seguenti richieste:

- l’adozione di adeguate misure di protezione per la sicurezza delle donne minacciate e in particolare l’adempimento degli impegni assunti in virtù della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti e Doveri di Individui, Gruppi e Istituzioni di Promuovere e Proteggere i Diritti Umani e le Libertà Fondamentali Universalmente Riconosciute, e che si garantisca che le/i difensore/i dei diritti umani possano esercitare il diritto a portare avanti le loro attività senza restrizioni e senza timori di rappresaglie;
- l’applicazione di tutte le leggi nazionali e le convenzioni internazionali relative al riconoscimento dei diritti delle donne;
- che i crimini commessi contro le donne in quanto donne siano riconosciuti come femminicidio e che questo sia assunto nella legge colombiana.

Confidando nella Sua sollecitudine, porgo cordiali saluti

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