Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

04 marzo 2011

Dalla parte giusta

MEDITERRANEO: DALLA PARTE GIUSTA



Con i giovani dei gelsomini - Sostenere la società civile del mondo arabo

Proteggere e accogliere i profughi - No all’intervento militare



CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI PER LE ORGANIZZAZIONI SOCIALI TUNISINE

CHE STANNO ACCOGLIENDO I PROFUGHI DALLA LIBIA



Il vento di cambiamento che soffia sul Mediterraneo porta con sé tante speranze ma anche molti rischi. Una intera generazione di giovani sta provando a caro prezzo a riprendere in mano il proprio futuro, a scrivere una nuova storia per il proprio paese e per il mondo intero, in mezzo a mille difficoltà. A quei giovani e quei popoli va offerto un sostegno concreto, adesso.

Noi vogliamo farlo, intanto aiutando la società civile tunisina a garantire accoglienza e assistenza alle decine di migliaia di profughi in fuga dalla Libia. Lo stanno già facendo, con pochi mezzi e tanta solidarietà.

Sostenere la società civile democratica dei Paesi che si affacciano sulla sponda sud del Mediterraneo è condizione essenziale per aiutare il processo di democratizzazione. Basta con gli interventi umanitari interessati, che si traducono in militarizzazione, neo-colonialismo e sfruttamento delle risorse locali.

I nord africani, i rifugiati africani, i libici che fuggono dalle violenze di Gheddafi vanno protetti e aiutati, sia nelle aree di origine che in Europa, lasciando aperte le frontiere - come ha chiesto l’UNHCR - e riconoscendo loro, in Italia e nei paesi dell’Ue, il diritto alla protezione temporanea.

Le politiche di rapina e di chiusura delle frontiere dell’occidente hanno prodotto povertà, sfruttamento e aiutato per decenni la repressione di qualsiasi forma di organizzazione sociale. Hanno contribuito a rafforzare regimi autoritari, consentendo il concentramento in poche mani di ricchezze e potere. Questa situazione può essere ribaltata, aprendo le frontiere e riconsegnando ai popoli arabi le proprie risorse attraverso il sostegno alla società civile.

Il riconoscimento del diritto a partire e del diritto a restare sono le due facce della stessa medaglia, è ciò che consente l’affermarsi di un reale processo di democratizzazione. Il ruolo delle istituzioni europee e dei governi è fondamentale. L’appoggio dato per anni ai dittatori impone oggi un’assunzione piena di responsabilità. Ma siamo anche convinti che ognuno di noi, per quel che gli compete, possa contribuire a scrivere una nuova pagina di storia in quell’area del mondo.

Per questo promuoviamo una raccolta fondi a sostegno dei profughi in fuga dalla Libia, fondi che consegneremo alle organizzazioni di base tunisine che sono presenti nelle zone di crisi e stanno già operando per l’accoglienza di decine di migliaia di persone.

Servono risorse per l’acquisto di tende e cibo sul posto, per evitare che la solidarietà si trasformi in arricchimento per qualcuno e in nuove forme di accaparramento dei territori.

La crisi in Libia non deve essere utilizzata per conquistare posizioni di potere nell’area. Non è tollerabile che ancora una volta una emergenza umanitaria sia utilizzata per garantire gli interessi economici, militari e strategici dei paesi ricchi.

Sostenere la società civile tunisina, accogliere e proteggere i profughi, aiutare la democratizzazione del Maghreb. Ciascuno di noi può fare la sua parte, dalla parte giusta.

Si può sottoscrivere sul conto corrente aperto presso Banca Etica intestato a

Associazione Arci – Il mediterraneo dei gelsomini. Iban IT06V0501803200000000136632

Per informazioni e versamenti chiamare anche il numero verde 800999977



ARCI

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